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Sulle tracce di Mozart

a Vienna

 

Mozart (Barbara Kraft, 1819)

 

Nei dieci anni della sua giovane vita trascorsi a Vienna dal 1781, quando aveva 25 anni, al 1791, anno della sua morte a soli 35 anni, Wolfgang Amadeus Mozart cambiò una dozzina di abitazioni ma soltanto una è rimasta intatta sino ai nostri giorni.

L’appartamento si trova al primo piano di una casa settecentesca sita nella Domgasse 5 e Mozart vi abitò con la sua famiglia dal 1784 al 1787. L’abitazione con due ingressi è composta da quattro stanze grandi, due più piccole e la cucina. Lo studio dove Amadeus componeva ha il soffitto color lampone, decorato con stucchi ed amorini. Qui trascorse probabilmente gli anni più felici della sua vita, sia di uomo che di artista e proprio in questo periodo felice compose l’opera “Le nozze di Figaro” la cui prima rappresentazione fu tenuta nel 1786 nel vecchio Burgtheater (il teatro di corte, oggi non più esistente) e diretta personalmente dal grande maestro tra le acclamazioni del pubblico.

Questa abitazione, sinora conosciuta come la “Figarohaus”, è stata integrata con l’intero edificio per formare la Mozarthaus Vienna. La casa-museo è stata inaugurata il 27 gennaio 2006 in occasione del 250.mo anniversario della nascita di Mozart ed è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19.
 

La Mozarthaus con i suoi 1.000 mq di area espositiva rappresenta un vero punto di riferimento per comprendere la genialità e la vita viennese di Mozart ma i suoi fans possono trovare altre tracce significative, anche di periodi precedenti, seguendo l’elenco dei luoghi di seguito riportati che in qualche modo testimoniano la presenza, la musica ed episodi della vita del sublime Amadeus.

1. Zona centrale

Nel Duomo di S. Stefano in Stephansplatz Mozart si sposò con Constanze Weber il 4 agosto del 1782 e, all’esterno della chiesa (lato nord e verso il fondo), proprio di fronte alla cappella del Crocifisso (Kruzifixkapelle) si celebrò una semplice funzione funebre per la sua morte e da qui partì il carro funebre per il cimitero di S. Marco per la tumulazione in un freddo e uggioso 6 dicembre 1791.

In Rauhensteingasse 8, vicino al Duomo, si trovava l’ultima dimora viennese di Mozart dove morì il 5 dicembre 1791. Qui scrisse parte della musica de “Il Flauto Magico” che fu rappresentato per la prima volta il 30 settembre 1791 nel teatro “Auf der Wieden” (non più esistente) e la prima parte del famoso ed incompiuto “Requiem”. Ora questa casa non esiste più ma la sua presenza è ricordata da una lapide sulla facciata del palazzo al n° 4. Al suo posto si trova un moderno edificio, sede del grande magazzino Steffl.

 

A palazzo Collalto (Am Hof 13) il Mozart fanciullo prodigio si esibì nel 1762 con la sorella Nannerl sotto l’attento controllo del padre Leopold. Questa fu la prima esibizione pianistica del genio musicale a Vienna e avvenne alla presenza del conte Thomas Vinciguerra Collalto, discendente della nobile famiglia veneziana. Nello stesso periodo si esibì anche a palazzo Harrach e palazzo Kinsky, rispettivamente Freyung 3 e 4.

Nella chiesa di S. Michele (Michaelerplatz), qualche giorno dopo la morte di Mozart, ebbe luogo una cerimonia funebre per ricordare la sua prematura scomparsa. Fu organizzata dall’amico Emanuel Schikaneder, direttore del teatro “Auf der Wieden”, che gli aveva commissionato l’opera “Il Flauto Magico” di cui egli stesso era l’autore del libretto.

Nella Biblioteca Nazionale della Hofburg (Josefsplatz) il trentenne Mozart fu invitato nel 1786 dal suo mecenate Gottfried van Swieten, figlio del medico personale dell’imperatrice Maria Teresa, a tenere un concerto domenicale.

Anche a palazzo Palffy (Josefsplatz 6) il fanciullo Mozart si esibì con la sorella e, anni dopo, all’inizio del 1786, presentò per la prima volta l’opera “Le Nozze di Figaro” ad una cerchia di amici.

Nella Casa della Musica (Haus der Musik, Seilerstätte 30) si trova una stanza dedicata a Mozart dove si possono ammirare oggetti a lui appartenuti, ritratti suoi e della moglie, e si può dirigere, attraverso un sofisticato sistema audiovisivo, l’Orchestra Filarmonica di Vienna nel famoso brano “Eine kleine Nachtmusik”, composto nel 1787 e testimone della felicità e della spensieratezza di Mozart in questo periodo.

La Casa dell’Ordine Teutonico (Haus des Deutschen Ordens, Singerstrasse 7) è stata testimone del famoso “calcio nel sedere” che Mozart ricevette nel 1781 dal conte Arco, gran ciambellano della corte del principe-vescovo di Salisburgo che era in visita a Vienna. Terminò in questo brusco modo il servizio ed il legame di Mozart con la corte di Salisburgo ed il compositore decise così di stabilirsi definitivamente a Vienna. Una lapide posta nel cortile interno ricorda l’episodio.

 

Nella Sala Jahn (Himmelpfortgasse 6) che era annessa al ristorante omonimo all'interno di un elegante palazzo barocco, Mozart suonò in pubblico il 4 marzo 1791 il suo ultimo concerto per pianoforte (N. 27, K. 595). La sala da concerti come il ristorante erano di proprietà dell'ungherese Ignaz Jahn, ristoratore e fornitore della casa imperiale. Oggi in questo luogo c'è la caffetteria Frauenhuber e una targa ricorda la presenza in questo luogo di Mozart e di Beethoven.

 

2. Zona Hofburg e Ring

Nell’appartamento imperiale di Maria Teresa all’Hofburg (ora residenza del Presidente della Repubblica) l’imperatrice concesse nel 1768 al dodicenne Mozart, ormai divenuto artista di fama europea, l’onore di una udienza privata di due ore. Sempre qui alla Hofburg, ma questa volta da adulto, Mozart fu ospite del figlio di Maria Teresa, Giuseppe II, dove nel dicembre 1781 si misurò in una celebre gara al pianoforte con l’italiano Clementi, pianista apprezzato dalla corte ma considerato un “meccanico” da Mozart.

Nel giardino della Hofburg (Burggarten) sul Ring si può ammirare uno splendido monumento in marmo dedicato a Mozart (Mozart Denkmal). Quest’opera inizialmente era stata inaugurata e collocata nel 1896 nella vicina Albertinaplatz. Durante la guerra fu danneggiata, successivamente rimossa, restaurata ed infine ricollocata in questo giardino nel 1953. Alla base del monumento è rappresentata la famiglia del compositore intenta a suonare e due bassorilievi che rappresentano scene del “Don Giovanni”.

Il Cafè Mozart (Albertinaplatz 2) può rappresentare una piacevole pausa per un caffè ma anche un luogo di ricordo e di doveroso omaggio alla creatività musicale di questo genio. Questo caffè fu aperto tre anni dopo la morte di Mozart ma soltanto nel 1929 fu intitolato al compositore.

La Fondazione “Amici della Musica” (Musikverein, Bösendorferstr. 12) possiede nel suo archivio - a cui purtroppo non è possibile accedere se non con uno speciale permesso - testi di storia della musica, spartiti musicali e il famoso ritratto postumo di Mozart dipinto nel 1819 da Barbara Kraft. Questo dipinto fu commissionato dalla Fondazione alla pittrice che si ispirò a tre ritratti precedenti di Mozart, messi a disposizione dalla sorella Nannerl, e rappresenta il genio della musica ritratto con parrucca, una giacca rossa ricamata in oro e con uno sguardo malinconico che risulta molto simile al Mozart ventitreenne che appare in un ritratto di famiglia eseguito da J. N. de la Croce nel 1780 e conservato nel Mozart-Museum di Salisburgo.

3. Zone semi-centrali

L’ordine dei Padri Scolopi stabilì una Scuola (Jodok-Fink-Platz) che fu frequentata anche dal figlio maggiore di Mozart, Karl Thomas. Un preciso riferimento a questa scuola si trova in una lettera del compositore indirizzata alla moglie. Annessa al complesso, nella Piaristengasse 45, si trova la “Piaristenkeller” che è un buon ristorante gestito dagli stessi Scolopi dove è possibile gustare uno dei piatti favoriti da Mozart: il “Kapaundl”, giovane cappone con contorno di funghi spugnoli.

L'annessa chiesa piarista di Maria Treu si affaccia sulla Jodok-Fink-Platz, una deliziosa piazza abbellita da una fontana, risale alla metà del ‘700 ed ha due torri campanarie di metà ‘800. Possiede otto cappelle e bellissimi affreschi; sull’altare maggiore è posto il quadro votivo di “Maria Treu” a cui è consacrata la chiesa: è una copia dell’originale che si trova presso la Casa Madre degli Scolopi a Roma.

A Palazzo Auersperg (Auerspergstrasse 1, dietro il Parlamento) Mozart fanciullo si esibì con la sorella per il principe Joseph von Sachsen Hildburghausen e nel 1786, già trentenne, tenne una rappresentazione privata per il principe Auersperg dell’opera “Idomeneo”, la cui prima si tenne con grande successo alla corte di Monaco di Baviera durante il Carnevale del 1781.

La Fontana di Mozart (1905) si trova nella Mozartplatz ed è anche conosciuta come la “fontana del Flauto Magico” in quanto le figure in bronzo rappresentano i protagonisti di quest’opera: Tamino che suona il flauto abbracciato dalla sua amata Pamina, figlia della Regina della notte. E’ un vero capolavoro del liberty viennese.

4. Zone periferiche

Al castello di Schönbrunn nel 1762 il fanciullo Mozart, noto come il “prodigio di Salisburgo”, si esibì di fronte alla corte imperiale con la sorella Nannerl nella Sala degli specchi. L’imperatrice Maria Teresa e la sua famiglia apprezzarono molto l’aspetto “fenomenale” dell’esibizione, senza però comprendere che avevano di fronte l’astro musicale dell’avvenire. Il piccolo Mozart fu coccolato amorevolmente dall’imperatrice che gli donò un abito di tessuto prezioso color lilla con panciotto e giacca dello stesso colore e bordati d’oro. Lo si può vedere così vestito nel ritratto del pittore Lorenzoni conservato nel Mozart-Museum di Salisburgo.

All’Orangerie di Schönbrunn, situata sul lato sinistro del palazzo, Mozart nel 1786, oramai giunto all’apice della sua carriera, dovette competere con Antonio Salieri, maestro di cappella della corte imperiale. In questa occasione Mozart presentò l’opera “L’impresario teatrale” (“Der Schauspieldirektor”) con testo in lingua tedesca mentre Salieri presentò “Prima la musica e poi le parole” con testo in italiano. Giudice della contesa era l’imperatore Giuseppe II che decise per l’opera italiana di Salieri, consigliato dai responsabili del teatro di corte che appoggiavano il loro maestro di cappella. Mozart essendo un libero artista non se ne curò più di tanto perché aveva già in testa la musica per “Le Nozze di Figaro” che qualche mese più tardi gli assicurarono un grande trionfo e l’ammirazione dell’imperatore con questa opera di sublime perfezione e con testo in italiano. Si prese così una rivincita sullo stesso terreno del Salieri.

Il “giardino d’inverno” dell’Augarten si trovava all’interno del giardino omonimo in Obereaugartenstrasse 1-3. Nel vecchio padiglione voluto dall’imperatore Giuseppe I all’inizio del Settecento Mozart tenne nel 1782 una serie di concerti mattutini che divennero famosi in tutta Vienna. Ora questo padiglione non esiste più ed al suo posto è stata collocata la manifattura di porcellane “Augarten”.

Nella Chiesa di “Maria Geburt”, detta anche “Waisenhauskirche” (“Chiesa dell’Orfanotrofio”), situata nella Rennweg 91, Mozart diresse nel 1768 una Messa, scritta in occasione della consacrazione della chiesa, alla presenza dell’imperatrice Maria Teresa. Questa Messa viene eseguita ogni anno l’8 dicembre nella ricorrenza della consacrazione della chiesa.

Nel Cimitero di S. Marco (St. Marks Friedhof, Leberstrasse 6-8) Mozart, dopo la semplice cerimonia funebre a Santo Stefano, fu sepolto in una fossa comune assieme ad altri defunti. Nessuno seguì il carro funebre e nessuno mise un riferimento preciso della tomba e conseguentemente non è stato possibile identificare l’esatta ubicazione della stessa. Solo anni più tardi fu posto sul luogo della presunta tumulazione, a ricordo del triste evento, un monumento funebre, che oggi si trova nel Cimitero Centrale. Oggi si trova al suo posto un più modesto monumento, composto con i resti di vecchie tombe e consistente in una colonna spezzata vegliata dalla statua di un angelo.

Nel Cimitero Centrale (Zentralfriedhof, Simmeringer Hauptstr. 234) si trova la tomba commemorativa di Mozart, collocata nella zona delle “tombe d’onore” dove riposano i grandi personaggi che hanno dato lustro a Vienna. Il monumento è stato realizzato nel 1859 ed originariamente era situato nel cimitero di S. Marco e fu qui traslato nel 1891 in occasione del I centenario della morte di Mozart.

 

 

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