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La Secessione
e lo Jugendstil

Il palazzo
della Secessione
[
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"Der Zeit ihre Kunst, der Kunst
ihre Freiheit": A ogni epoca la sua arte, all'arte la sua libertà.
Questo motto è leggibile all'ingresso dell'edificio della Secessione (Friedrichstr.
12): l'edificio dalla cupola realizzata con una struttura in ferro e
rivestita di foglie dorate (soprannominata dai viennesi “il cavolo
d’oro”) è uno dei musei più visitati a Vienna, sia per la sua
bellezza che per la sua importanza e per le opere in esso contenute.
Degno di nota all’esterno l’imponente gruppo di bronzo raffigurante
il carro di Marco Antonio trainato dai leoni, presentato
all’Esposizione universale di Parigi del 1900, mentre all’interno l’affresco
monumentale realizzato da Klimt in onore di Beethoven, sviluppato
sul tema della nona sinfonia e che nel 1902 fu realizzato in occasione
dell’Esposizione della Secessione viennese. L’affresco rappresenta il
culmine della creatività del pittore.
Fu costruito nel 1898 da Joseph Olbrich, per la duplice funzione di
sede del movimento artistico, da cui prende il nome, e padiglione
per le esposizioni indipendenti. Questa corrente artistica fondata da
Otto Wagner nel 1897 e altri artisti d'avanguardia che si riconoscono
nello Jugendstil, nacque in contrapposizione alla mentalità
conservatrice del Biedermeier, ma senza voler tagliare completamente
con il passato.
Abbracciarono il movimento architetti come Joseph Olbrich e
Joseph Hoffmann, le cui tracce si ritrovano in tutta Vienna, e i
pittori Gustav Klimt e Kolo Moser. La loro rivoluzione fece da
introduzione alla pittura espressionista di Egon Schiele e Oskar
Kokoschka e al surrealismo di Friedensreich Hundertwasser.
A pochi metri dalla Secessione si segnala, anche se non è in stile
Liberty, lo storico Theater an der Wien, al numero 6 della Linke
Wienzeile, inaugurato all’inizio dell’Ottocento e nel quale Beethoven
diresse la prima del suo “Fidelio” nel 1805. Qui Johann Strauss e Franz
Lehar diressero le loro più famose operette. Qui ho avuto il piacere di
vedere il bellissimo musical ispirato alla vita dell'Imperatrice
Sissi, dal titolo "Elisabeth". Ovviamente le canzoni sono in
tedesco, ma vi assicuro che la storia, essendo nota, è perfettamente
comprensibile e vale la pena di vedere lo spettacolo anche solo per la
scenografia.
A seguire troviamo il Naschmarkt (Linke Wienzeile, aperto tutti i
giorni dalle 6 alle 18.30, il sabato fino alle 17, domenica chiuso), un
pittoresco mercato di generi alimentari le cui bancarelle offrono una
grandissima varietà di prodotti di ogni provenienza, ma soprattutto
orientali. Di sabato proprio vicino al Naschmarkt si tiene un
vivacissimo mercatino delle pulci (Flomarkt, dalle 6.30 alle 18).
Procediamo ancora lungo la Linke Wienzeile, perché voglio
portarvi ai numeri 38 e 40 dove ritroviamo due capolavori dell'arte
Liberty: al numero 38 incontriamo una palazzina decorata con oro e
medaglioni da Kolo Moser, mentre l'edificio al numero 40, la
Majolikahaus di Otto Wagner, è ornata da mattonelle e motivi floreali.
Espressione dello stile Liberty sono ancora gli Stadtbahn-Pavillons
vicino alla Karlsplatz, progettati da Otto Wagner nel 1894-1898. Sono 2
bellissimi ed eleganti padiglioni decorati in oro e motivi floreali
restaurati nel 1978: uno è adibito a caffè e l'altro funge da ingresso
della metropolitana (fermata “Karlsplatz”) e museo dedicato a Otto
Wagner.
Sempre di Otto Wagner è la Kirche am Steinhof (XIV, Baumgartner
Höhe 1), costruita tra il 1903 e il 1907 e consacrata a San Leopoldo, è
un esempio unico di chiesa in puro stile Liberty, caratterizzata da
forme semplici e nude. Si trova all'interno dell'ospedale psichiatrico
Neuhof: notare come tutti gli angoli interni sono smussati per impedire
ai pazienti di ferirsi. La grande cupola è in rame, ornata di borchie e
motivi tipici del Liberty viennese.
Le due ville di Otto Wagner (XIV, Hüttelbergstr. 26 e 28, tram
49) sono invece la testimonianza del suo allontanamento artistico dalla
Secession. La prima è del 1886-1888 e si ispira alle architetture del
Palladio, oggi sede del museo privato del pittore Ernst Fuchs,
l'attuale proprietario (visita su appuntamento, tel. 948575). La
seconda, del 1913, estremamente austera, fu progettata da Wagner come
propria abitazione, di concezione più semplice e moderna: un cubo
asimmetrico di cemento armato con variopinti mosaici di Kolo Moser alle
finestre.
Molti artisti della Secession, tra cui Otto Wagner, Gustav Klimt e Kolo
Moser riposano nel cimitero Hietzinger Friedhof (XIII,
Maxingstrasse 15, nei pressi del Castello di Schönbrunn). Anche il
compositore Alban Berg e lo scrittore Franz Grillparzer riposano in
questo luogo. Vale la pena vedere questo cimitero non solo per i
monumenti funerari o le molte tombe che sono vere e proprie opere
d'arte in stile Biedermeier, Impero e Liberty, ma anche semplicemente
per visitare gli artisti che hanno reso ancor più bella questa già
meravigliosa città.
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